La diga di Tenarda
Questo è quello che succede alle nostre montagne con i cambiamenti climatici......in dieci anni ci sono stati eventi estremi anche a quote dei duemila metri, cambiando per sempre la morfologia dei sentieri e non solo......Partenza dal colle Melosa mt.1540, si segue il sentiero che porta al rifugio Grai, si incrocia la militare e si svolta a sinistra dopo poco a destra si segue l'AV, si passa per la sella d'Agnaira mt.1851, si prosegue per il passo della Valletta mt.1909, si prosegue scendendo l'AV verso la gola dell'Incisa, poco prima (vedi cartina) si segue scendendo senza segnaletica e tracce per cresta verso l'Aiguille de Girenze, si arriva in prossimità della cima salendo per facili roccette mt.1721. La vista è ottima verso ovest, in pratica si è in mezzo a, Cime d'Anan, Pointe de Lugo, Balconi di Marta, Cima della Valletta, Monte Pietrvecchia e Monte Toraggio......nel ritorno stesso tragitto per riprendere il sentiero che porta alla gola dell'Incisa mt.1687, scendo per lo sfasciume che in certi punti ricorda il passo delle Mastrelle, facendo attenzione non ci sono punti di riferimento, quando si riprende il sentiero che passa sotto il Pietravecchia, si vede lo scempio delle enormi frane cadute, l'ultima in particolare ha portato via il sentiero che passa sotto il Toraggio, non avventuratevi in quella zona è veramente pericoloso, poi lo sguardo mi va verso la valle e , vedo tutti i detriti portati giu dalle piogge torrenziali e alluvionali degli ultimi anni, infatti la quota neve che in queste zone a fine novembre dovrebbe essere sopra i 1700 mt almeno, si è innalzata di parecchio sopra i duemila.....non solo la scarsa neve caduta negli ultimi anni hanno mandato in sofferenza il nostri boschi di larici, in queste zone il verde è rigoglioso fino a fine agosto, invece la desolazione di larici senza aghi e con solo le punte verdi, facendo passare i raggi solari anche il sottobosco è in sofferenza, con mirtilli senza fogliame e i lamponi quasi secchi......normalmente la neve comincia a cadere a novembre e si scioglie a maggio.....poi a giugno ci dovrebbero essere i temporali pomeridiani.....tutto questo non ce più......proseguo il cammino verso la fontana di San Martino, l'acqua ce ma intorno è secco.....non riconosco più le mie montagne, seguo il sentiero fino alla Fontana Itala, per riscendere al colle Melosa......una curiosità, mi sono fermato per bere e fotografare mi sono ritrovato pieno di farfalle, forse è un segno per chi ama veramente le montagne......le foto parlano chiaro, non è mai successo una cosa del genere, dobbiamo renderci conto di quello che stiamo facendo alla natura......
Fabbri Dario
Quota partenza mt.1540
Quota massima mt.1950
Dislivello mt.889
Durata andata h. 2,45 ritorno h. 3,45
Difficoltà EE + PD
Periodo: da maggio a ottobre....neve permettendo
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