Le mie montagne

giovedì, dicembre 24, 2020

COLLE MELOSA

 

    Questa è stata la mia escursione più pericolosa, sembrava una giornata da ciaspole invece mi sono trovato in un canalone dopo un volo di 100 metri finendo contro un larice....in questi giorni ho sentito che molta gente si avventura sul colle Melosa per la neve caduta, io devo dire portatevi i ramponi, quel giorno non li ho portati e mi servivano.....tanto non pesano nulla....era il 28 febbraio del 2006, sono passati tanti anni, di escursioni dopo ne ho fate ancora molte, ma tutte in sicurezza....ora è molto che non vado ne a ciaspolare ma nemmeno a camminare in montagna, le mie condizioni di salute sono cambiate.....mi raccomando il mio consiglio, non avventuratevi dove c'è tanta neve in quelle pendenze, sotto ci sono tratti ghiacciati.....se lo racconto è perchè qualcuno da lassù mi ha salvato la vita.....












venerdì, dicembre 27, 2019

Monte Bignone

La nebbia sul mare.......
La tagliafuoco diventa sentiero.....
Da sinistra, il Bertrand il Missun e il Saccarello.....
Zummata verso il Maledie e il Clapier.....
La costa Azzurra e oltre......

Partenza dalla croce della Parà mt. 363,  si segue la stradina cementata che sale dritta, dopo dal col della Merla diventa sterrata, l'abbiamo percorsa il giorno di Natale ed era in buone condizioni fino alla cappelletta  di San Francesco,  poi sembrava di salire in un greto di un torrente in secca, fino allo scollinamento di quota 900,  si prosegue attraversando la San Romolo Bajardo e si segue la stradina ripida che porta alle antenne, anche li abbiamo evitato la sterrata preferendo il prato, tratto fino alla vecchia stazione della funivia, poi la mulattiera che porta in vetta a 1299 mt. La vista eccezionale,  si vedeva la Corsica perfettamente, le Alpi Apuane, tutta la costa Azzurra e oltre, (oltre non ho capito cosa si vedeva, il golfo del Leone e poi?) Le alpi Marittime e Liguri, li mi sono divertito a fare delle zummate alle montagne più famose. Ero con le mie due figlie per festeggiare il NATALE in un altro modo, la giornata era fantastica e calda, l'ho descritto ora perchè nel mentre mi hanno ucciso la mia povera Kyra che quel giorno era con noi.......per il ritorno medesimo percorso della salita.

Quota partenza mt. 340
Quota vetta mt. 1299
Dislivello mt. 979
Durata salita h.3,30 ritorno h,3,30
Difficoltà E
Periodo: tutto l'anno









sabato, giugno 30, 2018

Cima di Marta

Capriolo salendo a cima Marta
Fioritura di rododendri

L'alta via prima delle antiche caserme, sullo sfondo cima Marta
Dalla cima verso i Balconi di Marta

Partenza dal colle Melosa mt.1540, si segue il sentiero che porta al rifugio Grai mt.1950, si prosegue verso destra sulla militare fino al bivio poi si segue l'alta via dei monti Liguri, arrivati alle antiche caserme si oltrepassa la sbarra e si prosegue sulla militare per 200 mt., poi a destra sale il sentiero erboso che porta a cima Marta mt. 2138. Nel salire avvistato un capriolo (foto). Giornata piuttosto fresca e nuvolosa con un po di foschia, infatti la vista non era un gran che,  si vede il Bertrand, il Missun, il Saccarello, poi Ceppo e i vicini Pietravecchia, Toraggio e Balconi di Marta. Nel scendere verso la depressione ancora tacche di neve (fine giugno). Sulla militare di ritorno una tana di marmotta, non ho fatto in tempo a fotografare l'animale perchè disturbato da delle persone che stavano arrivando, ero a un metro circa.....incontro il signor Luca con il quale condivido la discesa verso il colle Melosa, ci siamo scambiati opinioni sulle foto di animali, lui molto più equipaggiato di me. Da notare il ritardo della vegetazione e delle fioriture, ma noto con piacere il verde rigoglioso confronto l'anno passato, in piena siccità e sofferenza. Dopo 10 mesi sono tornato tra le mie montagne dopo problemi di salute. VIVA LA VITA!

Quota partenza mt.1540
Quota vetta mt.2138
Dislivello mt.650
Durata salita h,2,30 + h,3,00 per il ritorno
Difficoltà E
Periodo: da maggio a novembre (se poca neve)


martedì, agosto 22, 2017

Passaggio a Nord Ovest Monte Toraggio

Dalla Ovest alla Est si può fare? Io ci provo
La vetta del Toraggio
A sinistra Balconi di Marta al centro cima di Marta
Passaggio a Nord Ovest
Il Pietravecchia salendo per il Toraggio

Partenza dal colle Melosa mt.1540, si segue il sentiero che porta al rifugio Grai mt.1950, arrivati sulla militare si scende leggemente sulla sinistra e sulla destra si segue l'AV passando dalla della d'Agnaira mt.1851, per proseguire al passo della Valletta mt.1909, il sentiero ora scende verso la gola dell'Incisa mt.1687, si continua sull'AV e dopo i tornantini sotto il Toraggio sulla sinistra poco visibili una freccia e un triangolo rosso segnano il percorso per il passaggio a nord ovest, tutta traccia di sentiero fino alla base della roccia, ora ci si deve arrampicare con cavi e funi, io lo fatta a mani nude, fino alla vetta mt.1973. Panorama bello con qualche nuvola che fa da cornice ma non disturba il panorama, in pratica si vedeva tutte le Alpi Marittime e le Liguri, il mare e parte della Provence. Per curiosità sono andato a sbirciare per attraversare dalla nord alla est o viceversa, si può fare troverò e traccerò una via visibile. Per il ritorno siamo scesi dalla via normale, per riprendere l'AV e tornare alla gola dell'Incisa, siamo andati a vedere nel sentiero interdetto la frana sotto il Toraggio, ho fatto le foto della spaccatura e l'inizio dell'enorme frana, sicuramente con le piogge autunnali quel fronte scenderà a valle....ritornati sull'AV siamo risaliti al passo della Valletta e scesi alla fontana Eritrea, per poi riprendere il cammino sulla militare, ho rivisto il mio larice nel canalone.....cento metri di volo nel ghiaccio......28 febbraio del 2006.....siamo tornati al colle Melosa. Avvistati un capriolo e una lepre.......
Quota partenza mt.1540
Quota vetta mt.1973
Dislivello mt.990
Durata salita h.3,10 + h.4,00 per il ritorno
Difficoltà EE +PD
Periodo: da maggio a novembre in assenza di neve


domenica, luglio 30, 2017

Aiguille de Girenze

Impressionante vedere i larici così.....
I detriti del Toraggio, la montagna si sfalda.....
Dettaglio della frana....il sentiero non c'è più, non passate!
L'enorme frana scesa dal Toraggio
Com'era un tempo........
Ecco comè conciata la Gola dell'Incisa
Dalla gola dell'Incisa cime d'Anan dietro il Clapier
Il Pietrvecchia dall'Aiguille de Girenze
Dall'Aiguille de Girenze Pointe de Lugo e Balconi di Marta
Dal passo della Valletta la cima della Valletta
Il fitto lariceto sotto il Pietravecchia in sofferenza
La diga di Tenarda




Questo è quello che succede alle nostre montagne con i cambiamenti climatici......in dieci anni ci sono stati eventi estremi anche a quote dei duemila metri, cambiando per sempre la morfologia dei sentieri e non solo......Partenza dal colle Melosa mt.1540, si segue il sentiero che porta al rifugio Grai, si incrocia la militare e si svolta a sinistra dopo poco a destra si segue l'AV, si passa per la sella d'Agnaira mt.1851, si prosegue per il passo della Valletta mt.1909, si prosegue scendendo l'AV verso la gola dell'Incisa, poco prima (vedi cartina) si segue scendendo senza segnaletica e tracce per cresta verso l'Aiguille de Girenze, si arriva in prossimità della cima salendo per facili roccette mt.1721. La vista è ottima verso ovest, in pratica si è in mezzo a, Cime d'Anan, Pointe de Lugo, Balconi di Marta, Cima della Valletta, Monte Pietrvecchia e Monte Toraggio......nel ritorno stesso tragitto per riprendere il sentiero che porta alla gola dell'Incisa mt.1687, scendo per lo sfasciume che in certi punti ricorda il passo delle Mastrelle, facendo attenzione non ci sono punti di riferimento, quando si riprende il sentiero che passa sotto il Pietravecchia, si vede lo scempio delle enormi frane cadute, l'ultima in particolare ha portato via il sentiero che passa sotto il Toraggio, non avventuratevi in quella zona è veramente pericoloso, poi lo sguardo mi va verso la valle e , vedo tutti i detriti portati giu dalle piogge torrenziali e alluvionali degli ultimi anni, infatti la quota neve che in queste zone a fine novembre dovrebbe essere sopra i 1700 mt almeno, si è innalzata di parecchio sopra i duemila.....non solo la scarsa neve caduta negli ultimi anni hanno mandato in sofferenza il nostri boschi di larici, in queste zone il verde è rigoglioso fino a fine agosto, invece la desolazione di larici senza aghi e con solo le punte verdi, facendo passare i raggi solari anche il sottobosco è in sofferenza, con mirtilli senza fogliame e i lamponi quasi secchi......normalmente la neve comincia a cadere a novembre e si scioglie a maggio.....poi a giugno ci dovrebbero essere i temporali pomeridiani.....tutto questo non ce più......proseguo il cammino verso la fontana di San Martino, l'acqua ce ma intorno è secco.....non riconosco più le mie montagne, seguo il sentiero fino alla Fontana Itala, per riscendere al colle Melosa......una curiosità, mi sono fermato per bere e fotografare mi sono ritrovato pieno di farfalle, forse è un segno per chi ama veramente le montagne......le foto parlano chiaro, non è mai successo una cosa del genere, dobbiamo renderci conto di quello che stiamo facendo alla natura......
Fabbri Dario
Quota partenza mt.1540
Quota massima mt.1950
Dislivello mt.889
Durata andata h. 2,45 ritorno h. 3,45
Difficoltà EE + PD
Periodo: da maggio a ottobre....neve permettendo












domenica, giugno 18, 2017

Monte Bignone

Veduta verso la costa Azzurra
Veduta verso le Alpi Marittime
Da sinistra il Toraggio il Pietravecchia i Grai dietro cima Marta
La chiesetta di monte Bignone
Tratto del tagliafuoco nei pini d'aleppo





















































































Partenza da casa mia.....abito proprio sotto la croce della Parà mt 363, si prosegue la tagliafuoco che è in pessime condizioni, arrivati a incrociare la carrozzabile per Bajardo si guarda si fronte e sale la stradina che porta alle antenne, si prosegue seguendo la sterrata che anche qui è un fossato unico, arrivati nei pressi della mulattiera che sale in vetta, si sono avvistati due caprioli, non sono riuscito a fotografarli....arrivati in vetta a monte Bignone mt.1299, c'è una vista a 360°...dalla Corsica, alle alpi Marittime alle Liguri, alla costa Azzurra al lontano golfo di Genova, giornata particolarmente calda, ma d'altronde come in questi ultimi anni il limite neve anche se siamo ai primi di marzo è sopra i 2000 metri.....la prossima escursione la voglio fare sul sentiero degli Alpini, voglio fare un reportage fotografico sui cambiamenti climatici, che stanno cambiando le nostre montagne, specie in questo decennio.....i segni sono molto evidenti e preoccupanti.....per il ritorno stesso itinerario della salita, avvistata anche una poiana.......un male ai piedi boia.....

Quota partenza mt.350
Quota vetta mt.1299
Dislivello mt.969
Durata salita h.3,15 + h.3,15 per il ritorno 
Difficoltà E
Periodo: tutto l'anno
 

lunedì, agosto 01, 2016

Cima Marta

Al centro il Pietravecchia e il Toraggio
Il cippo di Cima Marta
Il bivio per le Antiche Caserme a sinistra l'AV
Da cima Marta verso i Balconi di Marta
Cima di Marta

Quota partenza mt.1540
Quota vetta mt.2138
Dislivello mt.640
Durata salita h.2,40 + h.2,40 il ritorno
Difficoltà E
Periodo: tutto l'anno se poca neve